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Nota Dipartimento Biomedica e Clinica In evidenza

L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro è stato invitato in data 10/12/2020 ad un incontro telematico di consultazione sull’istituzione di un Corso di Laurea interateneo tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e l’Università della Calabria di Rende (CS) denominata inizialmente “Medicina e Ingegneria” e poi “Medicina e tecnologie digitali”. Secondo una analisi accurata all’interno del Consiglio e con i dipartimenti ad esso afferenti, in particolare quello di Ingegneria Biomedica e Clinica, l’Ordine vuole osservare quanto segue.
Nella bozza del piano di studi chiaramente compare la classe di laurea LM-41, cioè quella relativa a Medicina e Chirurgia. Questo fa quindi presagire la famigerata apertura di Medicina e Chirurgia all’interno dell’Università della Calabria di Rende (CS) tanto cercata negli anni. Una scelta che andrebbe inevitabilmente a creare uno squilibrio territoriale rispetto all’offerta formativa della nostra regione, dal momento che ogni macro-provincia, negli ultimi decenni, ha conservato e tutelato una precisa vocazione universitaria e sociale, punto di forza per l’intero territorio calabrese. Una scelta di questo tipo potrebbe, altresì, determinare un indebolimento del sistema universitario calabrese.
Altro punto essenziale entrando più nel merito del corso interateneo in Medicina e Ingegneria, che consentirà agli iscritti, al termine del ciclo di studi di 6 anni, di conseguire oltre al titolo di dottore in Medicina e Chirurgia, anche la laurea triennale in Ingegneria Informatica indirizzo Bioinformatico. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, attraverso il Gruppo di lavoro sulla formazione universitaria del Consiglio Nazionale degli Ingegneri lo scorso anno ha presentato la proposta di modificare l’attuale percorso di studi necessario per diventare ingegnere, con l’intenzione di sostituire lo schema 3+2 e la contestuale abolizione della sezione B dell’Albo. In relazione a questo punto ci pare in controtendenza la scelta di istituire una nuova figura professionale mista Medico/bioinformatico con un percorso completo di Medicina ed una triennale in ingegneria. Non conosciamo, tra l’altro, l’effettivo impatto nel mondo sanitario di queste figure professionali.
In relazione a quanto detto e in riferimento alla figura professionale tracciata dai due atenei è bene precisare che in Calabria esiste già un corso interateneo di Ingegneria Biomedica da circa vent’anni all’interno dell’Università Magna Graecia di Catanzaro istituita per volontà del compianto rettore Venuta. Una figura professionale nata proprio come punto di congiunzione tra la scienza medica e quella ingegneristica. In Italia sono migliaia gli ingegneri biomedici/clinici che operano nel settore sanitario. A tal proposito, proprio in Calabria, nella città Capoluogo, nel maggio del 2019 all’interno dell’ateneo di Catanzaro, si è svolto un importantissimo Convegno Nazionale degli Ingegneri Clinici, che ha visto la partecipazione di oltre 1500 professionisti ingegneri biomedici/clinici provenienti da ogni parte d’Italia, e la presenza di circa 50 aziende leader del settore medico. È un dato assolutamente diffuso che l’ingegnere biomedico/clinico rappresenti il supporto perfetto alla classe medica e clinica, una professionalità di assoluto impatto specialistico e consolidato nel settore sanitario, forte di un percorso di studi quinquennale molto complesso oltre a master di prestigio. L’attuale emergenza pandemica ha tra l’altro dimostrato quanto sia importante e fondamentale il ruolo degli ingegneri biomedici/clinici all’interno dell’Istituzione sanitaria. Non è un caso che recentemente è stata pubblicato dal CNI il Regolamento per l’iscrizione all’ Elenco nazionale certificato degli Ingegneri biomedici e clinici ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge 11 gennaio 2018 n,3, Ddl Lorenzin, che inquadra, di fatto, l’ingegnere biomedico/clinico come parte integrante e funzionale all’interno del sistema sanitario calabrese.
Alle osservazioni che precedono si aggiungono ulteriori riflessioni:
• a seguito dell’incontro, le parti sociali interessate sono state invitate a compilare un questionario di valutazione da re-inoltrare allo stesso indirizzo del mittente. Già in data 11/12/2020 (24 h dopo l’incontro) è stata inviata una mail di sollecito relativa alla compilazione del questionario suddetto.
Durante l’incontro è stato ribadito che il questionario andava restituito in tempi brevi. Considerando la delicatezza della tematica, si è ritenuto opportuno discuterne in seduta di Consiglio tenutasi in data 18/12/2020. Assieme a tutte le osservazioni già presentate nei punti precedenti e tenendo presente quanto riportato nella lettera di invito: ‘[…] è per noi di grande rilevanza avere un’attenta e specifica valutazione della proposta in argomento da parte dei più rappresentativi referenti delle parti sociali interessate’ riteniamo sia evidente che tale valutazione richieda dei tempi idonei e congrui.
• Si apprende, altresì, dai siti di informazione, nonché dai siti istituzionali degli atenei, che è stato intrapreso l’iter di istituzione del Corso di laurea in oggetto, nonostante il Consiglio di quest’Ordine si trovi ancora nella fase di valutazione, che sarà certificata a seguito della compilazione del questionario che all’evidenza non è stato consegnato.
Sarebbe quindi auspicabile che i due atenei calabresi dessero maggiori spiegazioni alla cittadinanza ed al mondo delle professioni circa il progetto formativo di cui si discute, tenendo presente le considerazioni sopraelencate e coinvolgendo tutte le Istituzioni calabresi interessate.

28 Dic 2020 0 comment
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L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro è stato invitato in data 10/12/2020 ad un incontro telematico di consultazione sull’istituzione di un Corso di Laurea interateneo tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e l’Università della Calabria di Rende (CS) denominata inizialmente “Medicina e Ingegneria” e poi “Medicina e tecnologie digitali”. Secondo una analisi accurata all’interno del Consiglio e con i dipartimenti ad esso afferenti, in particolare quello di Ingegneria Biomedica e Clinica, l’Ordine vuole osservare quanto segue.
Nella bozza del piano di studi chiaramente compare la classe di laurea LM-41, cioè quella relativa a Medicina e Chirurgia. Questo fa quindi presagire la famigerata apertura di Medicina e Chirurgia all’interno dell’Università della Calabria di Rende (CS) tanto cercata negli anni. Una scelta che andrebbe inevitabilmente a creare uno squilibrio territoriale rispetto all’offerta formativa della nostra regione, dal momento che ogni macro-provincia, negli ultimi decenni, ha conservato e tutelato una precisa vocazione universitaria e sociale, punto di forza per l’intero territorio calabrese. Una scelta di questo tipo potrebbe, altresì, determinare un indebolimento del sistema universitario calabrese.
Altro punto essenziale entrando più nel merito del corso interateneo in Medicina e Ingegneria, che consentirà agli iscritti, al termine del ciclo di studi di 6 anni, di conseguire oltre al titolo di dottore in Medicina e Chirurgia, anche la laurea triennale in Ingegneria Informatica indirizzo Bioinformatico. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, attraverso il Gruppo di lavoro sulla formazione universitaria del Consiglio Nazionale degli Ingegneri lo scorso anno ha presentato la proposta di modificare l’attuale percorso di studi necessario per diventare ingegnere, con l’intenzione di sostituire lo schema 3+2 e la contestuale abolizione della sezione B dell’Albo. In relazione a questo punto ci pare in controtendenza la scelta di istituire una nuova figura professionale mista Medico/bioinformatico con un percorso completo di Medicina ed una triennale in ingegneria. Non conosciamo, tra l’altro, l’effettivo impatto nel mondo sanitario di queste figure professionali.
In relazione a quanto detto e in riferimento alla figura professionale tracciata dai due atenei è bene precisare che in Calabria esiste già un corso interateneo di Ingegneria Biomedica da circa vent’anni all’interno dell’Università Magna Graecia di Catanzaro istituita per volontà del compianto rettore Venuta. Una figura professionale nata proprio come punto di congiunzione tra la scienza medica e quella ingegneristica. In Italia sono migliaia gli ingegneri biomedici/clinici che operano nel settore sanitario. A tal proposito, proprio in Calabria, nella città Capoluogo, nel maggio del 2019 all’interno dell’ateneo di Catanzaro, si è svolto un importantissimo Convegno Nazionale degli Ingegneri Clinici, che ha visto la partecipazione di oltre 1500 professionisti ingegneri biomedici/clinici provenienti da ogni parte d’Italia, e la presenza di circa 50 aziende leader del settore medico. È un dato assolutamente diffuso che l’ingegnere biomedico/clinico rappresenti il supporto perfetto alla classe medica e clinica, una professionalità di assoluto impatto specialistico e consolidato nel settore sanitario, forte di un percorso di studi quinquennale molto complesso oltre a master di prestigio. L’attuale emergenza pandemica ha tra l’altro dimostrato quanto sia importante e fondamentale il ruolo degli ingegneri biomedici/clinici all’interno dell’Istituzione sanitaria. Non è un caso che recentemente è stata pubblicato dal CNI il Regolamento per l’iscrizione all’ Elenco nazionale certificato degli Ingegneri biomedici e clinici ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge 11 gennaio 2018 n,3, Ddl Lorenzin, che inquadra, di fatto, l’ingegnere biomedico/clinico come parte integrante e funzionale all’interno del sistema sanitario calabrese.
Alle osservazioni che precedono si aggiungono ulteriori riflessioni:
• a seguito dell’incontro, le parti sociali interessate sono state invitate a compilare un questionario di valutazione da re-inoltrare allo stesso indirizzo del mittente. Già in data 11/12/2020 (24 h dopo l’incontro) è stata inviata una mail di sollecito relativa alla compilazione del questionario suddetto.
Durante l’incontro è stato ribadito che il questionario andava restituito in tempi brevi. Considerando la delicatezza della tematica, si è ritenuto opportuno discuterne in seduta di Consiglio tenutasi in data 18/12/2020. Assieme a tutte le osservazioni già presentate nei punti precedenti e tenendo presente quanto riportato nella lettera di invito: ‘[…] è per noi di grande rilevanza avere un’attenta e specifica valutazione della proposta in argomento da parte dei più rappresentativi referenti delle parti sociali interessate’ riteniamo sia evidente che tale valutazione richieda dei tempi idonei e congrui.
• Si apprende, altresì, dai siti di informazione, nonché dai siti istituzionali degli atenei, che è stato intrapreso l’iter di istituzione del Corso di laurea in oggetto, nonostante il Consiglio di quest’Ordine si trovi ancora nella fase di valutazione, che sarà certificata a seguito della compilazione del questionario che all’evidenza non è stato consegnato.
Sarebbe quindi auspicabile che i due atenei calabresi dessero maggiori spiegazioni alla cittadinanza ed al mondo delle professioni circa il progetto formativo di cui si discute, tenendo presente le considerazioni sopraelencate e coinvolgendo tutte le Istituzioni calabresi interessate.

Ultima modifica il Lunedì, 04 Gennaio 2021 10:27

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